zia Mame

Nell’America degli anni Venti, Patrick rimane orfano di padre a soli undici anni e viene affidato alle cure dell’unica parente ancora in vita, una certa zia Mame che lui non ha mai conosciuto di persona.

Niente più che una zietta zitella che abita a New York, verrebbe da pensare.

Tutt’altro. A Patrick basta guardarla, osservare l’abbigliamento originale e l’arredamento anticonformista di casa sua per capire che la sua vita è sull’orlo di un cambiamento da ottovolante. Zia Mame è una forza della natura: ricca, eccentrica, vive all’avanguardia delle mode e ha frequentazioni a dir poco stravaganti. Piena di iniziativa, si butta in una (dis)avventura dopo l’altra senza pensarci troppo; alle volte vince, alle volte perde, ma cade sempre in piedi e sempre con un certo stile. Può sembrare frivola – in alcuni momenti è di certo poco sveglia - ma, un disastro dopo l’altro, Patrick ha modo di imparare da lei una lezione importante: deve sempre sentirsi libero di vivere la sua vita. È questo il fil rouge che tiene insieme una trama altrimenti episodica, in cui le diverse vicende corrispondono ad altrettante fasi della vita di zia Mame.

Ciò che più si apprezza in questo romanzo è la capacità di far ridere di una risata garbata, mai demenziale; è una commedia degli errori esilarante ma al tempo stesso intelligente, una pantomima continua con le ambientazioni e le atmosfere dei vecchi film di Capra o delle commedie di Wilder.

Non perdetevelo se cercate una lettura che vi risollevi la giornata, se cercate un personaggio memorabile e un po’ fuori dagli schemi, e se cercate atmosfere nostalgiche.


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