ubik

Immaginate che, alla vostra prima lezione di paracadutismo, l’istruttore vi butti fuori dall’elicottero con un bel calcio nel sedere senza prima avervi detto quale sia la leva giusta per azionare il paracadute.

Questo è l’effetto che fa Ubik a pagina uno. Cos’è un Moratorium? Chi sono i Precog, i Pol, i Giap?

Dick è allergico alle spiegazioni e, per saperne di più e dare un senso alla follia – calcolata – dell’autore, bisogna armarsi di coraggio e scoprirlo da sé leggendo.

Tutto ruota intorno alla vita, la morte e la semi-vita, uno stato di sospensione crionica in cui i morti, conservati per tempo indefinito, possono comunicare con i vivi tramite un congegno elettronico. È così che Glen Runciter, proprietario di un’agenzia in grado di proteggere dalle attività di telepati, tiene consulto con la moglie Ella in una situazione critica per l’azienda. Lei è però distante, i suoi pensieri sono confusi.

Il successivo viaggio sulla Luna di Runciter e alcuni fidati collaboratori per accalappiare un pericoloso telepata finisce con un’esplosione e, da quel momento, la trama si snoda un colpo di scena dopo l’altro e in un crescendo di tensione. Chi è vivo? Chi è morto? Chi è in semivita? Chi dice la verità?

Fenomeni sempre più strani accadono: oggetti che ritornano alle forme e gli usi di decenni passati, persone scomparse, processi di decadimento fisico che vengono arrestati da uno spray e molto altro…

Storia incalzante, intrigante nella riflessione sulla natura della realtà – tema caro a Dick –, che qui viene stravolta fino al finale da brivido.

Lo raccomando soprattutto a chi da un po’ desidera avvicinarsi al mondo di Dick ma non sa bene da quale romanzo cominciare. I motivi per cui credo che Ubik sia una buona introduzione all’autore sono molteplici: è una lettura in sé conclusa, tiene il lettore fino alla fine senza scene superflue, pone domande e riflessioni ma senza addentrarsi troppo nella filosofia o nel misticismo rispetto ad altre opere.

Vi lascio con la frase più famosa di questo romanzo che, da sola, intriga a leggere:

“Io sono vivo, voi siete morti.”


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