La lettera d’amore

Galeotta fu...proprio la lettera d’amore. Apparsa così, tra le fatture e la pubblicità arrivate in una piccola libreria del New England. Chi l’ha scritta? A chi è indirizzata? Non è per lei, pensa Helen, libraia di mezz’età affascinante e divorziata.

Il piccolo mistero le si insinua nella mente come un tarlo, le supposizioni si moltiplicano e nel frattempo le parole appassionate e sensuali della lettera le scavano nel cuore con dolcezza. Per un insieme di coincidenze le stesse parole le leggeranno altri, smuoveranno pensieri, evocheranno sentimenti: per esempio quelli di Johnny, il ragazzo ventenne assunto alla libreria come lavoratore estivo.

La lettera è il preludio della passione tra i due, preludio di un amore segnato dalla differenza d’età e dall’inopportunità sociale. In quello che è un racconto a metà tra giallo e commedia romantica, Cathleen Schine ha saputo evocare sentimenti di struggimento, pena per i due protagonisti ma anche una passione dalla forte carica erotica, a tratti descritta con accenti quasi brutali e a momenti con una prosa delicatissima.

Dovessi trovare anche solo un motivo per convincervi a leggere questo libro – e ce n’è più di uno – mi basterebbe dirvi di come lo sguardo di Helen si posa sul corpo nudo di Johnny ammirandone la freschezza e la solidità, soffermandosi quasi in un silenzioso inno alla giovinezza.

La prosa è vivida e le descrizioni si soffermano sul necessario che serve a suscitare emozioni, lasciando fuori dettagli inutili; gli estimatori di Auden e altri poeti inglesi e americani apprezzeranno il contrappunto di citazioni letterarie e spezzoni di poesie. Queste non solo sono belle da leggere, ma anche utili a formare la psicologia e la preparazione della protagonista come libraia, aiutando a definirla come personaggio a tutto tondo.

Il ritmo del racconto procede sicuro dall’inizio del testo per poi andare in accelerazione dal momento in cui i due amanti iniziano la loro storia, e il conflitto interiore di Helen tra cuore e ragione tiene incollati alle pagine dalla metà del testo fino alla fine.

Unica pecca di questo romanzo? Il finale, non scontato né prevedibile ma purtroppo poco convincente rispetto sia alla storia d’amore tra Helen e Johnny, sia alla rivelazione di chi siano il mittente e il destinatario della lettera d’amore. Mi aspettavo che questi due elementi avessero la funzione di chiudere il cerchio e invece mi hanno lasciata con un senso di occasione sprecata; ciò non toglie, in ogni caso, un certo apprezzamento per il resto del romanzo e per le abilità di narratrice della Schine, che è stato un piacere conoscere e di cui sono curiosa di leggere altro.


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