
Una satira sociale dall’umorismo dark. Questa definizione, la più concisa che ho saputo trovare per questo romanzo, è in ogni caso riduttiva.
Michael Owen, scrittore depresso, viene incaricato di scrivere un libro sulla potente e ricchissima famiglia Winshaw. Man mano che la storia si evolve attraverso coincidenze troppo fortuite per non essere collegamenti deliberati, scopriremo che il lavoro non è l’unica cosa che lo lega a questa famiglia in cui avidità e follia vanno a braccetto.
Scopriremo anche che i membri della famiglia Winshaw, uno più odioso e arrogante dell’altro, sono lo specchio di tutto il marcio che c’è nell’Inghilterra thatcheriana. Hanno le mani in pasta dappertutto e ciascuno in famiglia si dedica con passione a sfruttare per i propri scopi vuoi l’alta finanza, vuoi il giornalismo, vuoi l’industria alimentare o il sistema sanitario e pensionistico. Sono potenti, menefreghisti e rapaci: il tipo di persone che non esita a mettere la propria ricchezza davanti al benessere della comunità. Coe racconta una storia che è sì ambientata in Inghilterra, ma che ha un respiro universale. È la storia dei potenti che possono distruggere la comunità senza mai pagare per le loro azioni spregiudicate.
Coe è bravissimo non solo a mixare i generi e innestare una satira profonda del paese tra le righe di un romanzo giallo; è anche esperto nell’uso di diversi registri, da quello più comico a quello più drammatico, e a usare riferimenti cinematografici e letterari. Ad esempio, il mistero che dà inizio alla trama si disvela verso la fine in un omaggio ad Agatha Christie e i suoi “Dieci piccoli indiani”.
Il finale in sé stesso, invece, è uno di quelli che ti lascia scioccato e solo dopo, con la dovuta riflessione, si riconosce come appropriato e si apprezza.
Se cercate quindi una lettura impegnata ma comunque scorrevole, e amate una certa complessità nelle vostre letture (complessità di trama, di riferimenti letterari, di ambientazione condita da fatti storici), questo romanzo potrebbe essere adatto a voi.
Evitatelo, invece, se cercate un romanzo leggero o un giallo senza troppe pretese. È un romanzo stratificato, che richiede la disponibilità a lasciarsi sfidare come lettore.